sabato 19 aprile 2025

[ RECENSIONE ] LA GUERRA. (Blackwater IV) di Michael McDowell



Nel quarto volume della saga Blackwater, assistiamo ad un riassestamento degli equilibri all'interno della famiglia Caskey, con Elinor a capo, in luogo di Mary-Love.
A creare nuove dinamiche ed opportunità ci pensa il secondo conflitto mondiale, che entra furiosamente nelle monotone vite degli abitanti di Perdido.


LA GUERRA.
(Blackwater IV)
di Michael McDowell



Neri Pozza
ed. E. Cantoni
256 pp
È il 1938 ed è l’alba di una nuova èra per il clan Caskey: Mary-Love non c'è più e, morta lei, a prendere in mano le redini della famiglia è Elinor Caskey, cosa che non desta alcuno stupore, anzi, ogni parente accetta "il passaggio del testimone" come un fatto assodato e naturale.

Elinor non è come la suocera: non è opprimente, prepotente, egoista, capricciosa; è determinata e solida, sì, ma senza scavalcare nessuno e di sicuro è più pronta e disponibile a mettere da parte dissidi e rancori pur di proteggere la serenità famigliare.

Questo comportamento non è frutto di un carattere debole o accondiscendente, bensì di calcolo.
Tutto ciò che fa Elinor è frutto di un progetto, di un piano ben formato nella sua mente che gli altri, dall'esterno - Oscar in primis - non vedono, non immaginano.
Ma Elinor sa sempre ciò che fa ed ha una qualità, su tutte, che la suocera non aveva: la pazienza.
Elinor Dammert sa aspettare il momento giusto per agire, per mettere a punto ciò che aveva architettato, sapendo che ne raccoglierà i frutti.

Con il trascorrere del tempo, i Caskey non fanno che confermare il proprio predominio su Perdido, essendo possessori dell'unica azienda presente e che procede tra l'altro molto bene.
Oscar si ritrova finalmente, e con sua gran sorpresa, a gestire capitali di cui, alle dipendenze dell'autoritaria madre, non aveva mai potuto disporre; molto del suo successo lo deve ai consigli e agli incoraggiamenti della lungimirante Elinor, che ha sempre creduto in lui e non ha mai smesso di dispensare suggerimenti.

Intanto, le loro due figliole crescono ed arrivano gli anni del college.
Inaspettatamente, crescendo, Miriam e Frances si avvicinano; certo, l'algida ed altezzosa Miriam non sprizza affettuosità e buone maniere, ma ricalca in tutto e per tutto le orme di nonna Mary-Love: vive senza rendere conto a  nessuno delle proprie decisioni, continua a non interagire con sua madre pur instaurando una principio di rapporto con il padre, senza però mai mostrare il benché minimo accenno di amore filiale e di sicuro non cedendo mai alla tentazione di consultarsi con i genitori per chiedere loro consigli o aiuti.
Insomma, non desidera la loro compagnia ma, in questa eccentrica indifferenza, Frances costituisce un'eccezione: con lei, Miriam instaura un timido e acerbo legame, seppur anch'esso contrassegnato da una distanza emotiva evidente.

Miriam è spesso scostante e brusca anche con zia Sister (che, in fondo, l'ha cresciuta, assieme a Mary-Love), la quale ormai si è trasferita definitivamente a Perdido, finendo per vivere come una zitella e ignorando il marito Early, che è sempre in giro di città in città per lavoro.

James continua a prendersi cura di Danjo, il terzogenito della cognata Queenie, mentre quest'ultima - ormai ambientatasi nella cittadina dell'Alabama e accettata dai concittadini - riprende in mano la propria vita dopo la scomparsa del malvagio coniuge Carl e deve vedersela con i figli maggiori, che le danno non poche preoccupazioni.

Se c'è una cosa che salta all'occhio, adesso che il clan Caskey deve continuare a vivere senza la guida prepotente dell'egoista Mary-Love, è che... regna la pace.
Non nel senso che non vi sono più problemi o difficoltà - quelli ci sono sempre -, ma tra i membri regna la concordia e un tale cambiamenti è sotto gli occhi di tutti.

Sister ha smesso di guardare con invidia e tristezza il fratello e la cognata mentre si godono il sole o il fresco sulla loro veranda, e decide di non starsene più da sola ma di allacciare finalmente i rapporti con Elinor, fatto impensabile quando c'era Mary-Love.

La giovane e vivace Grace - figlia di James - decide, in tutta libertà, di andare a vivere in una zona di campagna un po' isolata ma tranquilla, e di farlo assieme a sua cugina Lucille (la figlia di Queenie), che vivrà momenti decisamente turbolenti e drammatici.
La gente parlerà? Pazienza, prima o poi si stancherà e tornerà ad ignorarle.

C'è, in buona parte della prima metà del romanzo, una tale sintonia ed armonia tra i famigliari da indurmi a chiedermi, inizialmente: Ok, quindi..., sono ormai tutti in pace, tutti amici? Non succede più nulla? Finita l'era dei dissidi tra Elinor e Mary-Love, cosa ci aspetta? Una tranquillità che sfocia in una noiosa abitudinarietà?

A portare movimento, contrarietà, preoccupazioni e inevitabili novità (belle e brutte) è la guerra, che coinvolge gli USA nel 1941, in seguito all'attacco a Pearl Harbor. 
Oltre ad allontanare molti giovani da casa per andare al fronte, la guerra porta a Perdido "sangue nuovo": una sfilza di soldati che si vedono accolti da una affabile Elinor in qualità di matrona dei Caskey, e tra essi spicca un uomo che comincia a frequentare la casa di Oscar molto spesso.
Si inizia a sentire nell'aria un profumo di fiori d'arancio? 
E chi sarà la fanciulla scelta dal bel soldato?

Altro elemento narrativo rilevante è l'evoluzione cui andrà incontro Frances, che lo voglia o meno.
Il lettore sa quali siano state le esperienze, le sensazioni e i timori della ragazza già da quando era solo una bambina, e conosce bene la sua natura sensibile, che l'ha sempre portata a "sentire", a percepire come attorno all'amata madre e in quella loro grande casa, ci fosse una sorta di alone di mistero, una presenza indefinibile eppure fin troppo concreta e proveniente da una realtà ultraterrena e terrificante.

È arrivato per la dolce e mite giovane Caskey il momento di scoprire chi ella sia davvero e come questa sua natura sia inscindibile dalle rosse e fangose acque del Perdido e dalla sua stessa enigmatica genitrice.
La scoperta non sarà soft, anzi brutale e, in un certo senso, traumatica, oltre che inevitabile e necessaria.


Come anticipavo, la trama, nella prima parte del libro, procede senza scossoni, tutt'altro: in un clima di totale rilassatezza e affiatamento tra i membri della famiglia, tanto da rimpiangere la vivacità e le continue sorprese sprigionate dai conflitti suocera-nuora.
Le vicende cominciano gradualmente a farsi più stimolanti dalla guerra in poi e quando iniziano ad accadere eventi che turbano e disturbano la pace famigliare, mettendo così in moto reazioni forti e feroci che sicuramente troveranno ulteriore spazio nei successivi romanzi della serie, palesando sempre meglio la dimensione sovrannaturale cui appartiene Elinor (e non soltanto lei).
Interessante, inoltre, notare come i Caskey siano un nucleo famigliare molto matriarcale, in cui le donne sono non solo numericamente superiori ma anche moralmente più forti, decise, intraprendenti.
V'è un personaggio, in particolare, che si accorge di questo, cioè di come gli uomini Caskey altro non siano che inoffensive marionette in mano alle donne, ad Elinor soprattutto; e questo personaggio desidererà entrare nella famiglia unicamente per questa ragione: far parte dei Caskey, porsi sotto l'ala di Elinor.

Il mio parere su questo quarto volume è positivo e di sicuro mi ha messo voglia di continuare con il prossimo.


LIBRI DELLA SAGA

1. LA PIENA
2. LA DIGA
3. LA CASA
4. LA GUERRA
5. LA FORTUNA
6. PIOGGIA

5 commenti:

  1. Ho letto questo post e quelli precedenti su questa saga. E niente, mi hai fatto venire una voglia matta di leggerla :-)

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    Risposte
    1. Mi fa piacere Andrea, spero ti piacerà, se la inizierai ^⁠_⁠^
      Auguri

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  2. Ciao Angela, stai continuando a leggere la saga, brava. I volumi sono tutti di alto livello, tranne il quinto, La fortuna.
    Un abbraccio e buona Pasqua 😘

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    1. Ah ok, terrò presente il tuo parere (⁠◕⁠ᴗ⁠◕⁠✿⁠)
      Un abbraccio a te e auguri(⁠◍⁠•⁠ᴗ⁠•⁠◍⁠)⁠❤

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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