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venerdì 2 settembre 2011
L'identità sessuale: da cosa dipende? Il caso David Reimer
Proprio ieri ho scritto un articolo sul caso di quel bambino americano, Jackie, che a soli 10 anni si sente sicuro della propria identità sessuale, diversa da quella che la natura (o, per chi è credente - ed io lo sono - Dio) gli ha donato: il bambino sa di essere sessualmente maschietto... ma si sente e vuol vivere come una femminuccia...!
Beh, questa storia mi ha fatto immediatamente pensare ad un'altra - molto drammatica - che mi colpì moltissimo quando la lessi, anni fa, sulla rivista "Psicologia contemporanea".
La teoria secondo la quale la sessualità - e la conseguente identità sessuale - di ogni individuo sia un effetto della società, delle proprie norme e dei ruoli socialmente costituiti, non è affatto recente: un certo dottor John Money, famoso chirurgo di Baltimora, propugnava proprio la tesi secondo la quale l'identità di genere non dipende dagli organi sessuali, bensì dal tipo di educazione ricevuta: vieni cresciuta con bambole trucchi? Sarai una femminuccia!
Vieni tirato su con macchinine e soldatini? Sarai un maschietto!
E questo a prescindere da come sei fisicamente!
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martedì 30 agosto 2011
Non Mi Lascerai Mai ( You Never Let Go)
tu cammini con me
Il tuo amore mi salverà
Se mi perderò
so che tu il mio aiuto sarai
La tua mano mi coprirà
Io non ho paura
Perché so che sei con me
E perché tu sei con me
Chi temerò, chi temerò
Tu non mi lascerai mai, anche se la notte è buia
Tu non mi lascerai mai, quando il vento soffia forte
Tu non mi lascerai mai, non mi lascerai mai
E più del sole mi scalderà
Il buio finirà e per sempre con te resterò
Non ho timore avanti andrò
Io non ho paura
Perché so che sei con me
E perché tu sei con me
Chi temerò, chi temerò
Tu non mi lascerai mai, anche se la notte è buia
Tu non mi lascerai mai, quando il vento soffia forte
Tu non mi lascerai mai, non mi lascerai mai
Posso già vedere, una luce, che risplende per me
E più del sole mi scalderà
Il buio finirà e per sempre con te resterò
PER ADORARTI… PER ADORARTI!!!
giovedì 25 agosto 2011
La lettura fa l'uomo completo
Niente come la lettura di un libro, nell'apparente quiete e nel silenzio può dischiudere in modo imprevedibile la vista di nuovi orizzonti di vita. (T. De Mauro)
Ho sempre amato leggere, da bambina, e spesso ho (o avrei...) preferito che come regalo mi donassero un buon libro piuttosto che un giocattolo....
Ogni volta che sono in giro per shopping, soprattutto nei centri commerciali, prima ancora che perdermi nei negozi di abbigliamento o di scarpe, la mia attenzione è attratta dalle librerie e lì spendo il miglior tempo, a sfogliare, leggiucchiare, sfiorare libri dai titoli noti o quelli recenti, di cui ho letto la recensione e che vorrei "si trasferissero" dalle mensole delle libreria a quelle di casa mia...
Se dovessi comprare tutti i libri che desidero e ogni volta che lo desidero, temo che dovrei buttar giù dalla finestra qualcosa che ho già in casa per far posto a loro: così, a malincuore son costretta a trattenermi abbastanza spesso!
Però ogni tanto lo sfizio me lo tolgo: su Bol.it ho ordinato due romanzi, che tra le altre cose erano scontati:
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La vera gioia è in Gesù
La gioia...: da dove deriva questa parola che, al solo pronunciarla, mette addosso un senso di serenità, di beatitudine?
Personalmente se dovessi associare la parola GIOIA a qualcosa di concreto e visibile, la prima cosa
cui penso è un sorriso..., di quelli in cui si vede tutta la dentatura!
Dal punto di vista etimologico, c'è "chi la fa derivare da “gaudium”, e quindi da “gaudere” (godere), chi invece da “gioco”, chi, come il Manni, dal greco biote (“vita”). Sembra un’idea di godimento un po’ diversa dall’alacre produttività degli “allegri” e dei “felici”, in certo senso più passiva, come di spensieratezza, di vitalità pura, di rilassatezza; e anche il senso di un qualcosa di prezioso (non a caso diciamo “gioielli”), di istantaneo e quasi di inaspettato, che ci capita senza che abbiamo fatto nulla per meritarcelo." (da http://etimoblogie.splinder.com)Desideri più gioia nella tua vita attuale?
Dio promette che la gioia si trova in Sua presenza e, se hai fatto di Gesù il tuo Signore e Salvatore, la Sua presenza vive in te!
Questa gioia si manifesta quando concentri i tuoi pensieri ed il tuo cuore sul Padre, e Lo lodi per quello che ha fatto nella tua vita.
Quando inizierai a lodarLo e a ringraziarLo, sei in Sua presenza, là dove c’è la gioia perfetta.
In qualsiasi posto tu ti trovi, in qualsiasi circostanza sei... hai accesso a questa gioia, di giorno come di notte.
E ricorda questo: Dio vuole che tu sperimenti costantemente la Sua gioia e la Sua pace soprannaturali. È il motivo per cui ha scelto di vivere in te, perché le tue riserve di gioia siano inesauribili.
Non sprecare più tempo nel sentirti scoraggiato o sconfitto.
Che la gioia del Signore sia la tua forza,
così progredirai sul percorso di vita che ti ha preparato!
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domenica 14 agosto 2011
L'amicizia
Che bella cosa l'amicizia vero...E' un valore fondamentale per la nostra vita...
Ci sono tanti detti e proverbi popolari sul "vero amico":
- Chi trova un amico trova un tesoro"
- "Nessuna forma di amore ha tanto rispetto della libertà dell’altro come l’amicizia."
- Gli amici non sono nè molti nè pochi ma in numero sufficiente!
... e certo ognuno di noi ne conosce o ne può trovare facilmente altri.
Anche la Bibbia parla di amicizia:
"L'amico ama in ogni tempo: è nato per essere un aiuto nelle difficoltà" (Prov 17:17)"L’olio e il profumo rallegrano il cuore; così fa la dolcezza di un amico con i suoi consigli cordiali. Non abbandonare il tuo amico né l’amico di tuo padre…(Prov 27:9,10)
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venerdì 12 agosto 2011
La Bibbia: il libro più tradotto da sempre... ma non il più letto!
Se si chiedesse a un comune passante qual è il libro che ha avuto più traduzioni da sempre, nel mondo, credo che non ci sarebbero dubbi sulla risposta: la Bibbia è da sempre, e questo è un dato accettato e risaputo a livello mondiale, il best-seller per eccellenza...!
Ma, ahimè, il fatto che sia il più tradotto non vuol dire che sia necessariamente il più letto...!
read the Bible!! |
Sono i numeri a confermare "l'indifferenza" degli italiani verso i testi sacri; secondo una recente indagine che ha coinvolto circa 13mila persone...:
- solo il 14% degli intervistati è a conoscenza di nozioni bibliche fondamentali, tipo i nomi dei 4 evangelisti, se Gesà ha lasciato qualcosa di scritto nella Bibbia ecc...
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giovedì 11 agosto 2011
Cime tempestose al cinema a novembre!!
Quanti amano o hanno amato "Cime tempestose" di Emily Bronte?
Io di sicuro sì..., forse da prima ancora di leggerlo...!!
L'avrò letto almeno 3 volte, sottolineato, ne ho imparato a memoria anche alcuni passaggi, non tanto per il gusto di impararli a pappagallo, quanto per fare mie certe frasi, quasi per un senso di appartenenza.......
Ne cito alcune, tra le più famose...
Non gli dirò quanto lo amo, e non perché sia attraente, ma perché è per me più di quanto lo sia io stessa.
Io lo amo più di me stessa, Ellen; e lo so da questo: tutte le sere io prego di potergli sopravvivere, perché preferirei essere infelice io, piuttosto che saperlo infelice. È la prova che l'amo più di me stessa
Non posso vivere senza la mia vita, non posso vivere senza la mia anima
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martedì 9 agosto 2011
Claudio Baglioni, cantautore e scrittore: "Ora scrivo favole"...!
Il grande cantautore Claudio Baglioni, che ha da qualche mese varcato la soglia dei 60 anni, continua con fervore la propria attività artistica ed intanto allarga i propri interessi anche al campo "letterario".
Chi segue Baglioni come artista, conosce già la sua bravurae la sua capacità nello scrivere (del resto, un cantautore è già, a suo modo, scrittore e poeta...), mettendo tanto di sé, attraverso la narrazione di pensieri, riflessioni, ricordi; chi scrive ha amato molto il romanzo "Q.P.G.A.", non solo per la storia d'amore narrata - che altro non è che la stessa cantata nelle sue canzoni - ma per il modo sensibile di descrivere emozioni e personaggi, e ha quindi apprezzato la "vena letteraria" di Claudio...: non posso che attendere con ansia l'uscita di altri libri scritti da lui!
Ebbene, oltre ad essere impegnato dal punto di vista musicale (con concerti) e sociale (con O'Scià), il cantante romano ha ben pensato di "sdebitarsi" nei confronti del figlio,Giovanni.
In un'intervista rilasciata di recente, infatti, dichiara di aver desiderato di fare qualcosa per il suo unico figlio, perché sente di non avergli dato tutto ciò che avrebbe dovuto, durante l'infanzia: così ha scritto delle favole!
lunedì 8 agosto 2011
Vasco Rossi: scrivo canzoni grazie a psicofarmaci e "male di vivere"
Lo dico da subito: non sono una fan dii Vasco Rossi..., non faccio parte della schiera di suoi adoratori...
Ciò non toglie che io conosca molti suoi pezzi, quantomeno i più famosi, i più cantati anche da chi, come me, non è "fissata" per lui (la mia fissa va verso un altro cantautore...).
Detto questo, aggiungo che non ho amato nè condiviso le sue parole nell'ultima intervista - di cui uno spezzone, probabilmente il passaggio più significativo, è stato fatto vedere molte volte in tv, nei TG - e con le quali Vasco parla del suo malessere psicologico.
A me spiace sentire di tutte quelle persone che soffrono per malesseri di qualsiasi tipo e causa (fisico, psicologico, morale...) e sono solidale per quanto mi è possibile e consentito...
Di conseguenza, mi spiace anche per Vasco e per il fatto che da molti anni conviva forzatamente con psicofarmaci e che da essi debba necessariamente trovare la "forza" per andare avanti.
MA non ho condiviso - ma forse di questo, non gli si può neanche fare una vera e propria "colpa" - che egli abbia definito il proprio "problema" psicologico: "male di vivere"..., evitando, anzi contestando, la parola "depressione".
Ciò non toglie che io conosca molti suoi pezzi, quantomeno i più famosi, i più cantati anche da chi, come me, non è "fissata" per lui (la mia fissa va verso un altro cantautore...).
Detto questo, aggiungo che non ho amato nè condiviso le sue parole nell'ultima intervista - di cui uno spezzone, probabilmente il passaggio più significativo, è stato fatto vedere molte volte in tv, nei TG - e con le quali Vasco parla del suo malessere psicologico.
A me spiace sentire di tutte quelle persone che soffrono per malesseri di qualsiasi tipo e causa (fisico, psicologico, morale...) e sono solidale per quanto mi è possibile e consentito...
Di conseguenza, mi spiace anche per Vasco e per il fatto che da molti anni conviva forzatamente con psicofarmaci e che da essi debba necessariamente trovare la "forza" per andare avanti.
MA non ho condiviso - ma forse di questo, non gli si può neanche fare una vera e propria "colpa" - che egli abbia definito il proprio "problema" psicologico: "male di vivere"..., evitando, anzi contestando, la parola "depressione".
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martedì 26 luglio 2011
Sapersi accontentare....
Un noto proverbio dice "Chi si accontenta, gode!", e lo ripete anche Luciano Ligabue in una sua famosa canzone ("Certe notti").
Non tutti condividono questo pensiero: se accontentarsi significa non osare, non rischiare mai, non mettersi in gioco ma restare ed arenarsi lì dove si è senza andare avanti con nuove conquiste, nuove realizzazione di sè e dei propri sogni... beh effettivamente non è proprio il massimo da augurare a se stessi o a chi amiamo.
Ma se la capacità di accontentarsi di ciò che si ha significa avere un atteggiamento sereno, di chi non si lamenta sempre di ciò che gli manca, disprezzando o non considerando ciò che invece possiede, allora credo che stiamo parlando di una bella virtù, che tutti gli uomini dovrebbero imparare ad avere.
Serenità è quella di chi, pur soffrendo delle cose che mancano, non smette di godere delle cose che ha.
E' una frase che mi ha colpita e mi ha fatto pensare proprio all'errore che molto spesso ho fatto (e che forse commetterò ancora...): non apprezzare a sufficienza le cose belle che ho e che Dio mi ha donato per concentrarmi magari su ciò che mi piacerebbe avere ma che, allo stato attuale, non ho (non parlo necessariamente di cose materiali).
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