Leggendo leggendo, mi capita di incappare in vocaboli che, onestamente, non fanno parte del mio vocabolario d'uso quotidiano e di cui non conosco (o forse non ricordo, proprio perché non me ne servo) il significato.
Ergo, questo post ha il nobile fine di colmare qualche lacuna o rinfrescarmi la memoria ^_-
Sono termini in cui mi sono imbattuta leggendo MANOLA, di Margaret Mazzantini.
RUPOFOBIA: dal greco, "paura dello sporco", la Nesting Syndrome si caratterizza per la presenza di comportamenti tipicamente fobici, come evitamenti e richieste di aiuto per salvarsi dai pericoli dello sporco e della contaminazione. In altri casi, invece, con espressioni maggiormente compulsive, quindi con lavaggi continui, ripetuti ed incontrollabili delle mani, del corpo, degli oggetti che si toccano, di parti della casa, dei vestiti indossati ecc. (fonte)
MACRURO: s. m. pl. [lat. scient. Macrura, comp. di macro- e -ura (v. -uro1)]. – In zoologia, gruppo di crostacei decapodi caratterizzati da un addome che, a differenza di quello dei brachiuri, non è ripiegato sotto il cefalotorace ed è provvisto di un telson bene sviluppato. (Treccani)
TRISULCO: agg. [dal lat. trisulcus, comp. di tri- «tre» e sulcus «solco»] (pl. m. -chi), letter. – Che ha tre solchi, tre punte. (Treccani)
AFANITE: s. f. [der. del gr. ἀϕαν ή ς «non evidente», per la struttura molto minuta]. – In litologia, nome usato dapprima per indicare tipi di rocce oscure a orneblenda con struttura minutissima e compatta, e poi esteso a tutte le rocce a struttura non risolvibile a occhio nudo. (Treccani)
Interessanti, acrofobia e rupofobia proprio non le conoscevo e per fortuna non ho fobie di alcun genere 😊
RispondiEliminaah ah meglio così :)) fobie vere e proprie neanche io, però certamente ci sono cose di cui un timore (irrazionale o esagerato), tipo dormire da sola, parlare in pubblico o.O
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