Il bilancio delle vittime è di circa 3.000 vittime. In seguito alla creazione di una commissione d’inchiesta, che gli attribuisce la responsabilità del massacro, Ariel Sharon è costretto a dimettersi da ministro della difesa.
Il 16 dicembre dello stesso anno l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel condannare nel modo più assoluto ciò che era successo, conclude “che il massacro è stato un atto di genocidio”.
Sabra ragazza addormentata.
Gli uomini se ne sono andati
la guerra ha dormito per due brevi notti,
Beirut ha obbedito ed è diventata la capitale
Una notte lunga è fatta di sogni a Sabra,
Sabra sta dormendo.
Sabra - i resti del palmo di una mano di un cadavere
Disse addio ai suoi cavalieri e al suo tempo
e si arrese per dormire di stanchezza
e gli Arabi l’hanno gettata alle loro spalle.
Sabra - e cosa che i soldati di Galilea dimenticarono-
non compra e non vende nient’altro che il suo silenzio
per comprare fiori da mettere sui suoi capelli intrecciati.
Sabra - canta la sua metà perduta, tra il mare e l'ultima guerra:
perché te ne vai e abbandoni le tue mogli nel cuore di una notte di ferro?
Perché te ne vai e lasci la tua notte sospesa sopra il campo e l'inno nazionale?
Sabra - coprendosi il seno nudo con una canzone d'addio
conta i palmi delle mani e sbaglia mentre non riesce a trovare il braccio:
Quante volte andrai raminga?
E per quanto tempo? E per quale sogno?
Se tornerai un giorno
per quale esilio tornerai,
e da quale esilio torni?
Sabra - strappandosi il seno:
Quante volte il fiore sboccia?
Quante volte la rivoluzione sarà in cammino?
Sabra - impaurita dalla notte.
Lo mette sulle ginocchia
lo copre con il mascara degli occhi
grida per distrarlo:
sono partiti senza fare cenno del ritorno
appassiti e curati dalla fiamma della rosa!
Restituiti senza tornare all'inizio del loro viaggio
L'età è come i bambini che scappano da un bacio.
No, non ho un esilio per dire: ho una casa
Dio, oh tempo ..!
Sabra: dorme. E il pugnale del fascista si sveglia
Sabra chiama chi sta chiamando tutta questa notte
e la notte è sale
il fascista le squarcia il seno
– la notte si è accorciata -
poi danza intorno al suo pugnale
e lo lecca.
Mentre inneggia un'ode alla vittoria dei cedri,
e scortica in silenzio la carne dalle ossa di lei
e ne sparpaglia gli organi sul tavolo
e il fascista continua a ballare e a sghignazzare agli occhi rovesci
e impazzisce di gioia,
Sabra non è più un corpo.
La cavalca come gli dettano i suoi istinti e la sua voglia si palesa.
E ruba un anello dalla sua carne
e torna dal sangue di lei al suo specchio
E sia - Mare
E sia - Terra
E siano - Nuvole
E sia - Sangue
E sia - Notte
E sia - Essere Ucciso
E sia - Sabato
e sia lei - Sabra.
Sabra - l'incrocio di due strade su di un corpo
Sabra, l’abisso di uno Spirito che si fa Pietra
e Sabra - non è nessuno
Sabra - è l'identità del nostro tempo, per sempre.
(traduzione di R. Gullotta)
Siti consultati:
Rai Cultura
www.antiwarsongs.org
thepalestineproject.medium.com
www.antiwarsongs.org
thepalestineproject.medium.com
Ciao Angela, hai fatto bene a ricordare il terribile massacro di Sabra e Shatila, a Beirut. È importante non dimenticarlo mai. Grazie.
RispondiEliminaIl ricordo è fondamentale ❤️
EliminaIl ricordo di questo massacro orrendo sia un simbolo per non dimenticare. Un saluto.
RispondiEliminaVero, mai dimenticare.
Elimina