lunedì 17 giugno 2024

SPORCO SUD di John Connolly [ RECENSIONE ]



Nell'aspra cornice della contea di Burdon, Arkansas, alcune donne vengono barbaramente uccise.
In comune hanno il colore della pelle (sono tutte nere), la giovane età e il modus operandi del loro assassino, che infierisce sul loro corpo sempre con le medesime efferate azioni.
La polizia della contea è impegnata a trovare l'assassino e l'ex detective Charlie Parker è pronto a scendere in campo per dare il suo contributo.


SPORCO SUD 
di John Connolly 



Time Crime
trad. S.Bortolussi
537 pp
"Il passato ci segue. Il passato ci definisce. E alla fine, il passato ci rivendica tutti."


Siamo nel 1997 a Cargill - "in una cittadina di quelle dimensioni non esistevano segreti" - , nella contea di Burdon, sporcata dalla presenza di un assassino che sta massacrando giovani donne; ma in tanti preferiscono non guardare e, anzi, insabbiare tutto, possibilmente. 

A volerlo sono "coloro che contano", i potenti della città, come i Cade, interessati a fare in modo che non nascano scandali e problemi che potrebbero ostacolare progetti commerciali di un certo livello.
Per essere precisi, è in previsione che la famosa azienda denominata Kovas, impegnata nella produzione di componenti missilistiche, sistemi di guida, armamenti hi-tech, robotica e simili, apra una nuova struttura di ricerca e produzione nel Sud, trasformando la località scelta in una città-azienda, dando una spinta anche nell'investimento di case, scuole, attività commerciali.

Insomma, un'occasione irripetibile e irrinunciabile da non lasciarsi sfuggire.
E i Cade - nella persona del magnate Pappy, con i suoi loschi figli al seguito, tra cui lo sceriffo Jurel Cade - sono intenzionati a far di tutto pur di presentare la propria contea pulita e linda agli occhi della Kovas.

E se questo vuol dire far passare per morte accidentale un omicidio - per di più brutale -, pazienza.
In fondo, si tratta di ragazzette di colore, alcune provenienti da ambienti famigliari disagiati.
Chi vuoi che si batta per dar loro giustizia?

Ma non tutti appoggiano questo empio ragionamento, a cominciare dalla polizia di Cargill, nella persona del capo Griffin (e dei suoi uomini, pochi ma buoni): egli è un poliziotto coscienzioso, che vuol davvero portare giustizia lì dove avvengono crimini e non è sua intenzione permettere che gli omicidi delle povere ragazze vengano ignorati a causa di meri interessi commerciali, oltre che per ragioni razziste (se fossero bianche, lo sceriffo Cade non indagherebbe forse con più serietà?).

Purtroppo il sud qui descritto è, come suggerisce il titolo, "sporco", intriso di corruzione, apatia morale, individualismo, egoismo, indifferenza, immoralità: ci sono uomini di cui si sa che sono pedofili, ma mica sono in carcere; pure il pastore battista non è uno stinco di santo e gli capita di cadere in tentazione; lo sceriffo non rende onore al distintivo chiudendo entrambi gli occhi quando ci sono di mezzo gli interessi di famiglia; è noto chi siano gli individui coinvolti nella produzione e nello spaccio di droghe ma sono liberi di andarsene in giro...

In un posto così, quale ideale di giustizia può mai essere perseguito?

«Lei non sa niente di questa terra, e niente di quelli che ci vivono.» 
«Le persone si somigliano tutte. Amano, concupiscono, odiano. Provano rabbia e paura. Vivono e muoiono. Il resto sono solo dettagli.» 
«Se la pensa così, non ha visto abbastanza della vita.» 
«Oh, ne ho visto a sufficienza.»

Ma ecco che spunta lui, Charlie Parker, il cui primo approccio con Cargill non è dei migliori: si fa arrestare per un presunto atteggiamento oppositivo verso la polizia, per poi rivelare perché è lì.
Vuol dare una mano a Griffin e compagni, perché lui sa cosa vuol dire perdere i propri cari per mano di un assassino feroce, che è attualmente a piede libero.

Parker sta ancora piangendo la morte di sua moglie e sua figlia e cerca invano il loro assassino; a tenerlo in vita è solo l'ossessione di vendicarle e, intanto che persegue questo scopo, si ferma in questa contea per scovare un altro perverso e sadico criminale che va seminando morte.

Per arrivare alla soluzione, Parker dovrà  immergersi nelle fitte e viscide maglie che avvolgono le persone di Cargill e i rapporti tra di loro, districandosi tra gente opportunista e disposta a tutto pur di raggiungere i propri obiettivi. 


John Connolly ha uno stile che personalmente mi piace molto (mi ha ricordato Brian Panovich) perché la sua penna riesce ad essere raffinata e a creare abilmente le atmosfere giuste per questa storia: cupe e inquietanti, corredate da descrizioni vivide, realistiche, anche crude quando si tratta della violenza omicida; il racconto di ogni dettaglio non è mai fine a se stesso ma ha il merito di trasportare il lettore direttamente nel cuore delle vicende, coinvolgendolo.

I personaggi hanno complessità e spessore, in special modo il protagonista, Charlie "Bird", individuo tormentato, con un passato pieno di dolore che è un fardello ingombrante da portare, ma i suoi demoni ormai fanno parte di lui, ne disegnano l'anima e fanno da motore alle sue decisioni e azioni.
Le tenebre che avvolgono Charlie, però, non mi hanno impedita di empatizzare con lui, riconoscendone anzi l'insita bontà e un profondo senso di giustizia; la rabbia e il dolore per il tragico duplice assassinio di moglie e figlia rischiano di opprimerlo e di rovinare quello che di buono c’è in lui. C'è una luce dentro il suo cuore: sta a lui fare attenzione perché non si spenga e continui a guidarlo per rendere le strade del mondo in cui vive suo malgrado (il pensiero per lui sia meglio morire per porre fine a sofferenze e tormenti) un po' meno ingiuste.

Nonostante si narri di violenza, serial killer e di corruzione morale, è presente una sottile vena umoristica; esaustiva la caratterizzazione dei personaggi, anche secondari. 

È il primo libro che leggo di questo prolifico e apprezzatissimo scrittore irlandese e il primo approccio è stato positivo; se dovessi trovare un difetto nello stile, esso starebbe nella prolissità: la trama di per sé è appassionante, ben strutturata e con dinamiche interessanti, però un tantino prolissa, soprattutto nella prima parte del romanzo (prima che Charlie entri effettivamente in azione), in cui il ritmo è decisamente più lento. 

"Sporco Sud" è il diciottesimo romanzo della serie su Charlie Parker ma in realtà le vicende  riportano i lettori all'inizio della carriera dell'ex detective di New York come investigatore privato; pur non avendo letto i precedenti libri, non ho risentito dell'assenza di informazioni; mi è venuta, semmai, voglia di leggere anche gli altri e Parker è un personaggio molto "nelle mie corde"!

Un romanzo che consiglio a chi ama noir e crime.

4 commenti:

  1. Ciao Angela, mi ricordo di questo libro, mi aveva colpito molto la trama. Avrei voluto leggerlo l'anno scorso, ma alla fine ho dato priorità ad altri romanzi... Ci sono troppe pubblicazioni ogni mese e non riesco a stare dietro a tutti.
    Un abbraccio 😘

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    1. uh non parliamone, quante uscite vedo e penso che vorrei leggerle, però so che tante di esse finiranno nel dimenticatoio forse per anni, perché è vero, ne escono di nuove e certo non possiamo leggere tutto o.O
      ciao Fra :))

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  2. Condivido le vostre riflessioni, stare dietro a tutte le nuove pubblicazioni è impossibile! Ma i thriller hanno, per me, una corsia preferenziale. Adoro i romanzi cupi e inquietanti, così come adoro leggere le tue belle e coinvolgenti recensioni. Un caro saluto :)

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    1. Come ben sai, anche io ai thriller non so dire di no (⁠✷⁠‿⁠✷⁠)
      Grazie Aquila, sei sempre gentile 💕

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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