Quanti libri si scoprono web-vagando!!
STORIA DELLA BAMBINA CHE VOLLE FERMARE IL TEMPO
di Jenny Erpenbeck
Ed. Zandonai Trad. A. vigliani 8 euro Febbraio 2013 |
La polizia l’ha trovata di notte, in una strada piena di negozi, con un secchio in mano. Lei dice di avere quattordici anni, ma non ricorda come si chiama, dove vive o chi siano i suoi genitori.
Nell’istituto a cui viene affidata, i compagni dapprima la ignorano, poi ne fanno oggetto di spietate attenzioni, spinti dalla sua muta acquiescenza ed estrema remissività, ma soprattutto del suo eccezionale aspetto fisico.
La bambina, infatti, è enorme.
E sembra che siano proprio queste forme sproporzionate rispetto all’età a custodire la memoria del suo enigmatico passato.
Con questa magistrale variazione sul tema classico della sospensione del tempo, Jenny Erpenbeck ci consegna una fiaba dalle atmosfere screziate di perturbante che solo gradualmente rivela la sua natura allegorica, tenendo in ostaggio il lettore fino allo straordinario epilogo.
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L'autrice.
Jenny Erpenbeck (1967), nata a Berlino Est ed erede di una dinastia di scrittori della DDR, ha una formazione accademica musicale e teatrale. È stata allieva, tra gli altri, di Ruth Berghaus e Heiner Müller. Storia della bambina che volle fermare il tempo, suo libro d’esordio, ne ha rivelato il precoce e originale talento, mentre il più recente Di Passaggio, tradotto in una dozzina di lingue e straordinario successo di critica e pubblico, l’ha consacrata come uno degli astri nascenti della letteratura tedesca.
Jenny Erpenbeck (1967), nata a Berlino Est ed erede di una dinastia di scrittori della DDR, ha una formazione accademica musicale e teatrale. È stata allieva, tra gli altri, di Ruth Berghaus e Heiner Müller. Storia della bambina che volle fermare il tempo, suo libro d’esordio, ne ha rivelato il precoce e originale talento, mentre il più recente Di Passaggio, tradotto in una dozzina di lingue e straordinario successo di critica e pubblico, l’ha consacrata come uno degli astri nascenti della letteratura tedesca.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz