Ieri sera ho letto tutto d'un fiato un racconto fiabesco molto ma molto carino, che mi ha fatto sognare e mi ha permesso di guardare per un attimo il mondo, e le piccole cose che ci circondano, con stupore e meraviglia.
LA POLVERE
di Elisa Barindelli
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Un mattino, il mondo si risveglia sotto una morbida coltre di polvere: solo le nuvole possono lavarla via con la pioggia, ma qualcuno deve sfidare dubbi e luoghi comuni per arrivare fino in cima alla torre e parlare con loro. Saranno un ragazzino di sette anni ed il suo papà a mettersi in cammino per far tornare i colori a splendere, imbarcandosi in un percorso spirituale ricco di sorprese.
"La polvere" è una metafora piena di magia, che disegna a matita, ma con maestria invidiabile, un'epoca di passaggio e di evoluzione. Un viaggio di crescita, riscoperta e rinascita narrato con la delicatezza di una fiaba e la leggerezza di un gioco.
Questo è un libro che si fa ricordare a lungo.
L'autrice.
Elisa Barindelli cresce a Milano, dove frequenta le scuole fino a terminare l'università nel 2006, laureandosi in ingegneria delle telecomunicazioni; realizza numerose iniziative legate a svariati ambiti artistici, tra cui la scrittura, la musica e la fotografia, parallelamente alla creazione di siti web e community on-line.
il mio pensiero |
Svegliarsi una mattina e trovare il mondo sommerso dalla polvere...!
Il piccolo Jori è stupito e incuriosito: ma da dove viene questa polvere e come liberarsi di essa?
Jori vive col papà Ayl, che ama scrivere storie; insieme decidono di fare un viaggio e recarsi su una torre e parlare con le nuvole, in modo che mandino la pioggia e spazzi via la polvere.
Sul loro cammino incontreranno diversi personaggi: qualcuno li penderà in giro e considererà folle il progetto di parlare alle nuvole; qualcun altro si mostrerà entusiasta, altri condivideranno, con un pizzico di dolce nostalgia, la propria storia un po' triste...
Sempre con determinazione e con atteggiamento riflessivo, padre e figlio continuano il loro percorso insieme; solo in un momento si separeranno e questo darà modo al piccolo Jori di comprendere che...
"l'importanza di un viaggio non si capisce solo dalla sua destinazione, così come la sua durata non si può giudicare solo dai giorni di cammino.
Forse, si disse, il vero valore di un viaggio si poteva leggere in coloro che ne ritornavano"
Riusciranno Jori e Ayl a raggiungere le nuvole e a parlare con loro per chiedere il favore di mandare la pioggia?
Una fiaba breve, totalmente attraversata da un'atmosfera d'incanto, ambientata in un'epoca e in un luogo non specificati che contribuiscono a dare la sensazione di essere immersi in una storia magica, che permette al lettore di tornare bambino e accompagnare il piccolo Jori in questo suo viaggio.
Ayl è un papà dolce, comprensivo, che desidera lasciare al suo bimbo la possibilità di riflettere, far domande e crescere, facendo le proprie esperienze, pur "vegliando" su di lui.
Leggendo, non ho potuto fare a meno di accostare Jori al "piccolo principe"; a parte la già menzionata "atmosfera magica e fiabesca" che attraversa la narrazione, quello che mi ha fatto scattare l'associazione è l'approccio del piccolo al mondo, alla vita, agli altri, il suo far domande e aspettare risposte adeguate; la sete di conoscenza, il desiderio di imparare, la capacità di empatia, di ascoltare le storie altrui e immedesimarsi nei loro sentimenti.
C'è molta delicatezza e dolcezza in questa breve storia, che resta impressa per la sua semplicità non banale ma anzi deliziosa e tenera.
Consigliato: una lettura velocissima ma carina!!!
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz