Un commovente estratto preso da INFINITO+1.
«Quale numero?»
«Il numero uno». Risposi subito, perché era così che lui mi faceva sentire. Un intero.
«Uno è il numero dell’unità. Uno è il numero che gli antichi greci identificavano con Dio. È il numero dal quale scaturiscono tutti gli altri… quindi credo abbia senso».
Finn continuò, con la testa tra le nuvole, ben oltre il limite fino al quale potevo seguirlo, ma la sua mano mi toccava ancora i capelli, e questo mi bastava. Era più che abbastanza. Mentre mi accarezzava e mi calmava, nelle orecchie sentivo un ruggito silenzioso, un ruggito così forte che mi chiedevo come facesse a non sentirlo anche Finn. Forse era la nostra canzone, la canzone che avevamo creato insieme.
La ballata di Bonnie e Clyde. Le parole della poesia di Bonnie risuonarono improvvise in quel ruggito.
La strada era poco illuminata.Non c’erano segnali a fare da guida.Ma presero la loro decisione.Se tutte le strade erano chiuse,Non si sarebbero arresi se non alla morte.
In quel momento capii con una chiarezza spaventosa cosa intendesse esattamente Bonnie Parker, la ragazza fuorilegge, innamorata e in fuga. Esiste un punto, un momento nel tempo, in cui tutte le strade, tranne una, sono chiuse. E c’è una sola direzione in cui è possibile procedere. Per me, per Bonnie Rae Shelby, quella strada era Finn Clyde, e non lo avrei mai abbandonato. Mai. Fino alla morte."
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz