martedì 9 agosto 2016

Ricordando... Hermann Hesse



Il 9 agosto 1962 moriva, a causa di un'emorragia cerebrale, Hermann Hesse (n. 1877), premio Nobel per la Letteratura nel 1946.


Hesse proveniva da una famiglia di missionari; i suoi genitori erano missionari protestanti, e sua madre era a sua volta figlia di missionari che svolgevano il proprio operato in India.
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E' facile capire, quindi, come la religione abbia giocato un ruolo importante nella vita di Hesse, in particolare il pietismo. Questa corrente religiosa, infatti, ha offerto ad Hermann una visione della fede personale molto forte che ha influenzato la sua vita.

Hesse era in costante conflitto con le autorità. Probabilmente a causa della rigida formazione ricevuta nell'infanzia, spesso si trovò in conflitto con i suoi genitori, con gli insegnanti e altre figure in autorità.
Quando aveva solo 15 anni, il giovane Hermann iniziò a rivelare la sua natura ribelle fuggendo dal seminario. In quello stesso anno, a seguito di un tentato suicidio, i genitori di Hesse lo avevano fatto chiudere in un istituto per malati mentali. Dopo esserne uscito, Hesse ha sfidato ulteriormente la pazienza degli adulti attorno a lui prendendo a fumare e bere con i compagni più grandi. 
 
Lo scrittore aveva un profondo amore per i libri ed infatti, prima di diventare uno scrittore, Hesse ha lavorato come apprendista in diverse librerie. Ha ottenuto il suo primo apprendistato a 16 anni e ha continuato a lavorare fino alla pubblicazione del suo romanzo Peter Camenzind nel 1904, fatto che gli ha permesso di vivere la vita da autore indipendente.

Hesse ha cercato di riguadagnare la sua spiritualità viaggiando attraverso l'Asia.
Nel 1911, Hesse è andato nello Sri Lanka, in Indonesia, Sumatra, Borneo, e Birmania. Lo scopo del viaggio era rinnovare la propria spiritualità, ma in realtà riuscì solo a esaurirsi ulteriormente. 
Dopo aver lottato con la depressione per tutta la vita, gli sforzi fisici dovuti ai viaggi non fecero che peggiorare le sue condizioni.

Hesse è stato in cura presso Carl Gustav Jung. In particolare, il 1916 è stato un brutto anno per lui che, nel giro di un solo anno, vide morire il padre, il figlio ammalarsi gravemente e sua moglie scendere nelle grinfie della schizofrenia. 
Di conseguenza, Hesse è diventato un convinto sostenitore della psicoterapia e ha iniziato a curarsi. In questo modo, è venuto a conoscere Carl Jung personalmente. 

Il viaggio nella vita di Herman Hesse senza dubbio ha contribuito a rendere vasta la sua opera. 
Le sue lotte interiori per trovare la pace emotiva alla fine lo hanno portato a scrivere libri indimenticabili, tra cui la sua opera sua più celebre e amata: Siddhartha (1922). 

fonte per articolo: QUI

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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