Cari lettori, avete amici o parenti o colleghi che amano consigliarvi libri da loro letti e apprezzati e che accolgono con entusiasmo i vostri consigli?
Io non molti, ma con le poche amiche o parenti lettrici che ho, gli scambi di opinioni e di copie non mancano.
Ecco due romanzi suggeritimi da una carissima amica, attenta lettrice.
Ad essere precisi, il primo mi ero ripromessa di leggerlo da quando andai alla interessante presentazione del romanzo da parte dell'autore, ma finora avevo sempre rimandato. La mia amica l'ha letto e adesso me l'ha prestato.
LO STUPORE DELLA NOTTE
di Piergiorgio Pulixi
Ed. Rizzoli 360 pp 18 € 2018 |
La ricordano ancora in Calabria, dove si è fatta le ossa nella guerra alle cosche.
Non la dimenticano oggi, a Milano. Lettere minatorie e proiettili nella cassetta della posta sono il premio per una carriera che l'ha condotta ai vertici dell'Antiterrorismo.
Ma dietro la scorza da superpoliziotta, Rosa cova il tormento: il suo compagno è in coma, vittima di un attentato.
E non c'è solo il senso di colpa, ci sono anche le frequentazioni con quelli del Lovers Hotel, il luogo che non esiste, in cui niente è proibito e quando qualcuno deve cantare si attacca la musica della tortura.
La sbirra, però, non può cedere alla donna. Una minaccia gravissima incombe sulla città: la più perfida delle menti criminali ha ordito un piano di morte.
Lo chiamano il Maestro e insegna l'arte della guerra. Per fermarlo, la Lopez scivolerà in una spirale di ricatti, tradimenti e vendette.
LACCI
di Domenico Starnone
Ed. Einaudi 134 pp 12 € |
Si apre cosí la lettera che Vanda scrive al marito che se n’è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta.
Si sono sposati giovani all’inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent’anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza piú che di autonomia.
Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i fi gli, a misurare l’estensione del silenzio e il crescere dell’estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi?
Perché niente è piú radicale dell’abbandono, ma niente è piú tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre.
E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte.
LI CONOSCETE?
LI AVETE LETTI?
Nessun commento:
Posta un commento
Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz