Eccomi con l'appuntamento Cineromanzo, cioè quei libri che son passati sul grande schermo!
Stasera andiamo sullo "scontato", nel senso che, avendo stamattina pubblicato la recensione di "Fiore di neve e il ventaglio segreto", non potevo ignorare il film che dal romanzo è stato tratto.
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Il ventaglio segreto (Snow Flower and the Secret Fan) è un film del 2011 diretto da Wayne Wang, interpretato da Li Bingbing, Jun Ji-hyun, Archie Kao, Vivian Wu, e Hugh Jackman.
Il film è ambientato nella Cina del XIX secolo e inizia con la presentazione di due giovani ragazze, Snow Flower e Lily, legate per l'eternità. Esse sono isolate dalle loro famiglie senza poter comunicare con loro e con nessun altro, così come vuole la tradizione cinese nei confronti delle donne.
Ma in realtà queste comunicano tra di loro attraverso la scrittura di una lingua segreta, la “nu shu”, detta anche la “lingua delle donne”.
Ancora oggi le pieghe dell'antico ventaglio segreto custodisce il segreto di quella lingua e di quelle donne. Inoltre nel film particolare rilievo è dato alle conseguenze psicologiche derivanti dal bendaggio dei piedi che subivano le donne cinesi.
In una storia parallela, ambientata nella Shanghai dei nostri giorni, Nina e Sophia, due discendenti del laotong, cercano di mantenere salda la loro amicizia, nata sin dai tempi della loro infanzia, nonostante le loro carriere impegnative e le loro vite amorose complicate, in una Shanghai in perenne smania di evoluzione. Attingendo dalle lezioni che il passato offre loro, queste due donne moderne dovranno riuscire a comprendere il significato della storia della loro unione ancestrale celata tra le pieghe dell’antico ventaglio bianco di seta, oppure rischieranno di perdere per sempre la loro amicizia. Ecco così rivelate due storie, divise da molte generazioni di distanza, ma eterne nella loro nozione universale dell’amore, della speranza e dell’amicizia.
Immagini dal film.
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Sono davvero curiosa di vedere il film..!!
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz