Beh, a quanto pare, il cane non è solo un amico, ma è anche un terapeuta o un insegnante, a seconda dei contesti!
Esso, infatti, è l'animale privilegiato nelle pet therapy, per la sua propensione alla collaborazione e alla abnegazione; frequente è il suo impiego come co-terapeuta nella cura di bambini, adulti e anziani.
Facciamo un breve accenno alla pet therapy.
Con questo termine ci si riferisce a una serie complessa di utilizzi del rapporto uomo-animale per scopi terapeutici, in campo medico e psicologico.
Nei bambini con particolari problemi, negli anziani e in alcune categorie di malati e di disabili fisici e psichici il contatto con un animale può aiutare a soddisfare certi bisogni (affetto, sicurezza, relazioni interpersonali) e recuperare alcune abilità che queste persone possono aver perduto.
Infatti, il contatto con un animale è particolarmente adatto a favorire i contatti inter-personali offrendo spunti di conversazione, di ilarità e di gioco, creando le occasioni di interagire con gli altri per mezzo suo.
Le attività di Pet Therapy sono caratterizzate da una grande eterogeneità, sia per quanto riguarda il percorso formativo degli operatori, sia per la tipologia degli utenti e le metodologie adottate.
Alcuni “esperimenti hanno dimostrato che la presenza di un animale, in particolare il cane, ha fatto sì che, in molti casi a scuola, diminuissero gli episodi di bullismo, anche del 40%!
L'animale può fungere da 'catalizzatore' dell'attenzione dei ragazzi, entrando in contatto con loro e aiutando a controllare il proprio comportamento. Per esempio, i bambini per non spaventare il cane tengono sotto controllo la loro voce e i loro gesti. Ed evitano atteggiamenti troppo “vivaci”.
Ovviamente, proprio come si richiede ad un insegnate umano, anche l'insegnante a quattro zampe” deve avere delle qualità: essere un buon cane da pet therapy, mostrando pacatezza, curiosita', desiderio di stare con le persone e un saldo temperamento. E non è semplice arrivare ad avere un perfetto 'maestro' per la classe di piccoli bulli; è richiesto infatti un periodo di preparazione di almeno un anno perché non deve trattarsi di un cucciolo, bensì un cane adulto.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz