giovedì 11 ottobre 2012

PREMIO NOBEL LETTERATURA ASSEGNATO A MO YAN



Il premio Nobel per la letteratura 2012 è stato assegnato al cinese Mo Yan, pseudonimo di Guan Moye, 57 anni.
Mo Yan
Mo Yan in cinese significa «Colui che non vuol parlare». 
Lo scrittore più famoso della Cina contemporanea è anche sceneggiatore di «Addio mia concubina», film del 1993, e autore di libri come «Sorgo rosso», storia ambientata alla fine degli anni Venti del Novecento in una zona rurale della Cina settentrionale dove vigono ancora usanze di stampo feudale, dal quale Zhang Yimou ha tratto l'omonimo film vincitore dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino nel 1988. 
Tra le altre sue opere celebri, anche «Supplizio del legno di sandalo», del 2005, che in Italia gli è valso il premio per la letteratura internazionale Nonino, e il recente «Cambiamenti». In Italia sono uscite anche «L'uomo che allevava i gatti» (1997), «Grande seno, fianchi larghi» (2002) e «Le sei reincarnazioni di Ximen Nao».

Il segretario permanente dell'Accademia reale svedese, Peter Englund, nel dare l'annuncio della premiazione, ha spiegato che il premio è stato assegnato a Mo Yan per le sue qualità di «realismo allucinatorio». Il premio vinto dallo scrittore è pari a 8 milioni di corone (1,2 milioni di euro). 
Il Nobel per la letteratura è il quarto di premi assegnati quest'anno, istituiti per la prima volta nel 1901 per volere di Alfred Nobel, inventore della dinamite.
 Nato in campagna, Mo Yang ha dovuto smettere di studiare dopo la scuola primaria per aiutare la famiglia come pastore e poi, 18enne, come impiegato in un cotonificio. Nel 1976 ha abbandonato il povero e isolato paese natale per arruolarsi nell'esercito: era soldato semplice, caposquadra, istruttore, segretario e scrittore. Contemporaneamente ha studiato per laurearsi nel 1986 presso la Facoltá di Letteratura dell'Istituto Artistico dell'Esercito di Liberazione Popolare, e ottenere un master in Studi letterari e artistici presso l'Universitá Normale di Pechino (1991). Nel 1997, congedatosi dall'esercito, ha iniziato a lavorare per un giornale.

fonte: Corriere.it

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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