viaggio leggendo |
Come si evince dal titolo, siamo a Londra.
In Tabernacle Street si trova l'ufficio di Michele, che lavora nel mondo delle azioni in borsa.
Tabernacle Street |
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"Edifici stretti dalle facciate pastello, scale a chiocciola dai gradini ripidi, coperti da una guida di moquette per non scivolare e per agevolare la proliferazione dei parassiti. E poi, per la prima volta
da quando sono atterrata, colori. Un pub irlandese dalla facciata verde quadrifoglio. Una pizzeria rosso pomodoro. Un negozio di collant e leggings turchese caraibico."
Uno dei luoghi chiave del romanzo..: l'Hyde Park, uno dei più ampi parchi del centro di Londra. È uno dei parchi Reali ed è anche noto per il suo Speakers' Corner.
Il parco è diviso in due hyde park artificiali Serpentine Lake ed è contiguo ai Kensington Gardens. Hyde Park copre 350 acri (1,4 km²), Kensington Gardens 275 (1,1 km²), perciò l'intera area misura 625 acri (2,5 km²).
Per quanto riguarda i locali di ristoro...
The Artillery Arms è un vecchio pub tutto in legno in Bunhill Row, dove uno stressato Michele, in cerca di relax, va a bere qualche bicchiere con un collega.
Poi farete una capatina anche al Tate Cafè...
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Michele vi porterà anche al Ledbury Restaurant.
E terminiamo con la griffatissima boutique God Save the Heels.
Forse non esisterà una boutique di scarpe vintage e pregiate con questo nome, ma certo ce ne sono di diverse nella bella capitale!!
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Troverete vestiti pieni di colorati pezzi incredibili, e inoltre una marea di accessori, guanti, borsette e più di 1000 paia di scarpe.
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Beyond Retro 112 Cheshire St, E2 6EJ. Liverpool St Tube.
Sito in un grande deposito in Cheshire Street, potete trovare qualcosa per tutti, da sciarpe in seta da 1£ a vestiti anni ’50, giacche di jeans e scarpe.
E poi citiamo Rokit, una vera e propria miniera d’oro vintage di design dagli anni ’40 agli ’80 (merce controllata, no fregature!).
rokit |
info: web-vagando; wikipedia; http://blog-it.hostelbookers.com/
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz