Altro libro terminato nello scorso week end, ed eccoci a parlarne:
TERTIVS DECIMVS – IL TREDICESIMO APOSTOLO
di Valentina Lippi Bruni
Collana: Digitaldream
Prima edizione: settembre 2014
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La storia è ambientata ai nostri giorni e inizia con il ritrovamento di tre gemelli abbandonati in un convento, cresciuti dalla dolce e buona suor Bernarda, e chiamati Paolo, Pietro e Simone.
I tre vengono adottati da tre diverse famiglie ma crescono comunque insieme.
L'attenzione è posta in particolare su uno di essi, Pietro Alessi, che sin da ragazzino mostra una certa inquietudine caratteriale e un animo tormentato e insoddisfatto, come se fosse alla perenne ricerca di qualcosa che lo soddisfi e lo tranquillizzi.
A dare una virata decisiva alla sua vita ci penserà l'incontro con un uomo sulla sedia a rotelle, brusco nei modi ma leale in amicizia: Tony.
Tony diverrà una persona importante per Pietro perchè darà la sua vita per salvarlo: durante una rapina, Tony prenderà su di sè i colpi di pistola destinati al ragazzo, che per trovare un senso a quell'ingiusta morte, deciderà di entrare in Polizia, divenendo un poliziotto molto in gamba e rispettato.
Il destino (o forse Dio?) farà in modo che Pietro "paghi" il suo debito a Tony e al suo sacrificio, dandogli l'opportunità di salvare egli stesso la vita ad un'altra persona, vale a dire al cardinale Turrini.
Negli anni, Pietro resta però sempre lo stesso giovane tormentato, in crisi con la famiglia adottiva, con la sua vita e con la fede verso un Dio che fin da piccolo gli hanno insegnato ad amare, ma che lui sente lontano.
Contemporaneamente alla storia di Alessi, seguiamo quella di don Massimo, un giovane prete - chiamato a fare il parroco in uno sperduto paesino di montagna dimenticato da tutti - che trova, nella stanza appartenuta al predecessore - don Orazio - un quaderno speciale, che contiene degli appunti del vecchio ed ormai deceduto parroco, il quale fu di proposito allontanato dalla Curia.
Come mai?
Grazie alle insistenze di don Massimo, il contenuto di quelle pagine ingiallite torna a tormentare i sonni della Curia, fino ad arrivare al ritrovamento - nel corso di scavi archeologici - della "stanza segreta", che viene riaperta, dando così accesso ai potenti del Vaticano ad una verità celata in un'iscrizione, per secoli tenuta nascosta, ma che aspetta di essere palesata al mondo intero.
Ma solo un uomo potrà accedere al Regno di Dio e salvare il mondo, perchè lui è "la chiave di volta".
A quest'uomo speciale sarà affidata la missione più incredibile che mai ad un mortale potesse essere affidata: tornare indietro nel tempo e salvare dalla croce il giovane Gesù di Nazareth.
Un’impresa che richiede coraggio ma soprattutto una notevole fede, un viaggio di sola andata che potrebbe alterare per sempre il corso della storia dell’intera umanità.
E don Massimo è convinto che a dover tornare in Giudea, ai tempi di Gesù, sia proprio il nostro poliziotto Pietro.
Proprio lui che sente di aver smarrito la fede, di non sapere più chi sia Dio, e se davvero Egli ascolta e protegge gli uomini...
Sarà davvero lui il prescelto?
Sarà davvero possibile viaggiare nel tempo, vedere Gesù e, addirittura, impedirgli di andare sulla croce?
Il romanzo, che procede sin dalle prime pagine, in un'atmosfera misteriosa e "oscura", solleticando la curiosità del lettore dalle prime battute, ad un certo punto fa un "salto" non solo spazio-temporale, ma soprattutto passa dalla realtà a un piano che è, chiaramente, surreale (reso possibile dal viaggio nel tempo).
Sono molto diffuse le storie romanzate che hanno come sfondo il Vaticano, il Papa e quella parte di mondo cattolico che sta "ai piani alti", che decide cosa e come trasmettere le verità dottrinali ai fedeli, al popolo, e questo riferimento al Vaticano ha sempre un che di intrigante perchè si parte dal presupposto che in esso ci siano tanti segreti, cose non rivelate, verità nascoste e non sempre "piacevoli".
Però, a differenza di altri romanzi, qui Papa e cardinali non sono presentati in maniera "negativa" (come individui assetati di potere e di gloria, che a malapena adempiono ai propri doveri pastorali), bensì ci appaiono come uomini di chiesa che davvero tengono al proprio gregge e che vogliono preservarne la già vacillante fede a tutti i costi, anche se questo implica tacere su verità importanti.
Fa contrasto, con questo mondo religioso, la personalità di Pietro, la cui fede inizialmente non raggiunge picchi elevati, ma che proprio in virtù del suo coinvolgimento in questa missione segretissima, forse avrà la sua unica ed ultima opportunità per recuperare questa feducia nel Signore.
Trovo che l'idea di aggiungere l'elemento fantasioso del tornare indietro nel tempo attraverso un particolare ma significativo (a livello di simbologia) "mezzo", creando un ponte tra l'Uomo di oggi e il Figlio di Dio, sia davvero interessante e molto originale.
L'Autrice permette a Pietro - e quindi al lettore, per immedesimazione - di riconciliarsi con se stesso, con la propria spiritualità attraverso quella che è la Persona più importante mai esistita: il Dio fatto uomo, Gesù di Nazareth, che darà modo a Pietro di ritrovare se stesso, la propria identità (lui che è stato abbandonato, "scartato", che non sa neanche il giorno della propria nascita e il proprio vero nome) e la propria collocazione nel mondo e in questo modo (a mio avviso e secondo la mia personale interpretazione) Pietro diventa figura di ogni uomo ed, in special modo, del credente, che solo in Cristo trova la propria ragione di essere e di esistere.
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Il lettore viene trasportato nei primi decenni del I sec. d.C. e messo gomito a gomito con alcuni dei più significativi personaggi del Cristianesimo, dei Vangeli.
L'autrice ci regala brani della predicazione di Cristo (alcuni fedeli ai testi evangelici, altri parafrasati o nati dalla penna della scrittrice) e arriva direttamente al cuore, perchè ci sembra di essere lì con Lui, di vederlo, toccarlo, essere consolati dal suo amore e dalla Sua dolcezza.
Credo che l'idea, il desiderio, di poter tornare indietro nel tempo (non tanto di andare nel futuro, forse) e addirittura provare a cambiare il corso di certi avvenimenti "tragici", tocchi ogni uomo, a qualsiasi latitudine ed epoca, e quella di incontrare nientemeno che il Figlio di Dio si annidi nella maggior parte (se non tutti) dei cristiani e ha in sè un fascino non indifferente, che tocca tanto la ragione quanto lo spirito.
Ma fortunatamente nel tempo non si può viaggiare e mai alcun uomo avrebbe potuto o potrà mai intervenire nella storia del Cristianesimo per modificarne le conseguenze, perchè la Storia è nelle mani del Creatore, che ha deciso di avvicinarsi alla sua creatura attraverso il Figlio dell'uomo, che ha dato se stesso per l'umanità.
Un romanzo molto affascinante, che può piacere sia a chi ama il genere storico con elementi mistery, sia a chi ama le storie in cui si da spazio ad argomenti di fede, in cui c'è molto da riflettere su stessi e sul significato della propria esistenza.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz