«Un’affascinante storia d’amore e d’esilio, un’accusa alla Cina di ieri e di oggi» The Indipendent
LA CINA SONO IO
(Xiaolu Guo)
Ed. Metropoli d'Asia
Trad. di Gaia Amaducci
300 pp
16.50 euro
Novembre 2014
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«Crescere in una società comunista che limita la libertà ti fa diventare un topo arrabbiato e spinoso»
Xiaolu Guo, intervistata da Maya Jaggi per The Guardian
«Un’ottima struttura narrativa, una storia epica della recente
Storia cinese»
The Times
sta sbucando il sole, vecchio cielo bastardo. Mi sento vuoto e inerme. Nell’anima non ho niente, se non l’immagine di te. Ti sto scrivendo da un luogo che non posso ancora rivelarti. Forse, quando sarò al sicuro, potrò farti sapere dove mi trovo. Non so quali siano i piani e cosa mi riserva il futuro. Una cosa però è certa: cercherò di restare libero e vivo per te. Ma accada quel che accada, non abbandonerò le idee che ho sostenuto per tutta la vita, le convinzioni che mi hanno fatto finire qui. Devo vivere per loro. So che ci rivedremo ancora, amore mio, ma non sono in grado di dirti quanto tempo ci separa da quel giorno.
Sinossi
Nella Londra contemporanea, la giovane e inquieta Iona lavora come traduttrice.
Da una casa editrice riceve un plico contenente lettere e stralci di diario scritti in cinese.
Lentamente, anche se dopo varie ricerche e con diverse lacune, emerge la storia di Jian, musicista punk di Pechino incarcerato e poi estromesso dalla Cina per le sue attività “antirivoluzionarie”, il quale, dopo varie peripezie, finisce in un centro per immigrati prima in Inghilterra e poi in Svizzera, e di Mu, la sua ragazza, aspirante poetessa.
Quest’ultima, senza notizie di Jian da troppo tempo, contatta un direttore editoriale inglese di passaggio a Pechino e gli consegna lettere e diari suoi e del suo compagno nella speranza di scoprire qualcosa in più. Iona e il direttore editoriale, destinati a innamorarsi, verranno a sapere che Jian è figlio di un personaggio di primissimo piano della politica cinese, motivo per il quale tutte le notizie su di lui sono state censurate.
Il romanzo, strutturato anch’esso come un diario, segue il lavoro di traduzione di Iona e parallelamente la sua vita e il suo coinvolgimento sempre maggiore nella storia dei due ragazzi, legati da un amore intenso ma pieno di difficoltà, soprattutto a causa delle ferite profonde di Jian e del suo percorso politico, segnato dal massacro di Tienanmen.
Che fine avrà fatto Jian? Riuscirà Iona a ritrovarlo e a far incontrare nuovamente i due innamorati? Questa missione diventa il centro della sua vita e la cambierà profondamente.
L'autrice.
Xiaolu Guo. Nata in un villaggio della Cina meridionale nel 1973, Xiaolu Guo è scrittrice e regista. È autrice di romanzi, poesie e saggi, in cinese e inglese, che sono stati tradotti in diverse lingue. Il suo libro più famoso, Piccolo dizionario cinese-inglese per innamorati, ispirato a Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes, è stato pubblicato in Italia nel 2007 (Rizzoli). Nel 2013 è stata inserita nel “Granta’s Best of Young British Novelists” (con un estratto di La Cina sono io, pubblicato quest’anno dalla Random House), che in passato ha promosso autori del calibro di Martin Amis, Kazuo Ishiguro, Ian McEwan, Zadie Smith. Come regista e sceneggiatrice ha realizzato vari documentari e film, tra cui Once Upon a Time Proletarian, presentato al festival di Venezia, e She, a Chinese, vincitore del Pardo d’Oro al festival di Locarno nel 2009. Dal 2002 vive a Londra.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz