E' la volta di...
LE LETTERE SEGRETE DI JO
di Gabrielle Donnelly
Ed. Giunti 397 pp 2011 |
Il sequel di Piccole donne nella Londra di oggi: le lettere dell'antenata Jo March cambiano per sempre la vita di tre giovani sorelle.
Mentre Emma è elettrizzata per i preparativi del suo matrimonio e Sophie disdegna una fila di corteggiatori per dedicarsi anima e corpo alla carriera di attrice, Lulu, la più inquieta delle sorelle, passa disordinatamente da un lavoretto all'altro, con una grande passione per la cucina, ma senza alcuna prospettiva sentimentale all'orizzonte.
E che cosa succede se un giorno, in soffitta, rovistando in una vecchia valigia alla ricerca di alcune ricette, si imbatte per caso in un plico di lettere scritte nientemeno che dalla trisnonna Jo March, l'intrepida protagonista di Piccole donne?
Nonna Jo era proprio come lei, amava passare ore scanzonate a fare pettegolezzi con le adorate sorelle, pur essendo molto diversa dalle altre.
Per Lulu le lettere di nonna Jo sono una vera illuminazione. Piene di segreti, di saggezza, di consigli meravigliosi sull'amore e sulla vita sprigionano una forza e un coraggio tali da spingerla finalmente a immaginare la sua strada.
Vibrante, fresco e divertente, Le lettere segrete di Jo racconta le vite delle tre pronipoti di Jo March. E, proprio come Piccole donne di Louisa May Alcott, parla a chiunque sappia cosa significa avere una sorella o un'amica del cuore, a ogni giovane donna che si chieda cosa mai le riserverà la vita, a chi non riesca a resistere a un favoloso paio di scarpe.
DIETRO LE PAGINE |
La rubrica "Dietro le pagine" prende nome e idea da una presente nel blog "Itching for books" e cercherà di rispondere (cercherò di darle una cadenza settimanale, sempre in base alle piccole ricerchine che riuscirò a fare) a questa curiosità: Cosa si nasconde dietro le pagine di un libro? Qual è stata la fonte di ispirazione?"
L'Autrice dichiara di aver adorato Piccole donne da bambina e avrebbe voluto essere una delle sorelle March. Erano così gentili, divertenti e amorevoli ... ed erano tutte ragazze.
Lei che aveva 4 fratelli, era affascinata dalla famiglia March e in particolare da Josephine.
Desiderava essere Jo, un tipetto così complicato, disordinato, odiava i fronzoli tipici delle femmine e voleva diventare una scrittrice, proprio come lei!
Pur amando sempre Jo, crescendo si sente più vicina ad Amy.
Ma come ha deciso di continuare la storia delle sorelle March e qual è stata l'ispirazione?
E' stata un'idea dell'editore quella di creare il personaggio di una giovane donna moderna che si trovava ad essere la bis-bis-nipote di Jo March, della quale scopriva scopriva le lettere segrete.
Quando Gabrielle ebbe il compito di scrivere questa storia, cominciò a buttar giù diverse idee e a chiedersi dove ambientarla: a Boston o a Los Angeles (dove vive lei) o Londra (dove è cresciuta)?
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Come doveva essere la storia? quanto le protagoniste avrebbero dovuto conoscere di nonna Jo? Dovevano essere tante sorelle come nella famiglia March?
Finalmente il personaggio principale, Lulu, formatasi da sola nella sua testa, ha cominciato a parlare con lei - e il resto del libro è venuto fuori man mano...
Che tipo di ricerche ha comportato?
Ha naturalmente letto la biografia di Louisa May Alcott scritta da Harriet Reisen e molti altri libri; ma la migliore ricerca per ricreare il suo mondo è venuta leggendo i libri della Alcott, che sono meravigliosamente ricchi di dettagli domestici.
Ha spudoratamente "saccheggiato" non solo Piccole donne, ma anche An Old-Fashioned Girl e Rose in Bloom e altri libri per le descrizioni di vestiti, cibo, mobili, e per capire come le persone si comportavano. cosa era permesso fare o indossare alle ragazze del secolo XIX.
Per una ricerche più specifiche, si è servita di Internet.
E' stata una sfida affascinante portare i personaggi di Piccole donne nel mondo moderno.
Le tre sorelle del romanzo della Donnelly sono moderne e in qualche modo rimandano a Meg, Jo e Amy (la piccola e tranquilla Beth è rimasta a casa...), ma ci sono di certo delle differenze.
Ad es. Emma, a differenza di Meg, si lascia andare e gode delle cose belle senza sentirsi troppo in colpa; ma la sfida più grande è stata Fee, la madre delle ragazze, perchè la signora March in Piccole donne era onnisciente e non sbagliava un colpo, così ha dovuto trovare un modo per far essere Fee più "umana", mantenendo molte delle qualità dell'altra mamma.
Inoltre le sue ragazze si prendono la libertà di prendere anche in giro la loro mamma - il che da un tocco di humor alla storia -, cosa che mai le quattro sorelle della Alcott avrebbero fatto con la loro mamma.
fonte: litchick.typepad.com
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz